Nel cuore del Salento, Lecce si erge come una delle città più affascinanti del Sud Italia, custode di un patrimonio storico e artistico che affonda le radici in epoche remote. Conosciuta oggi come la “Firenze del Sud” per la straordinaria ricchezza del suo barocco, le origini di Lecce vantano una storia millenaria che affonda le sue origini ben prima dell’arrivo dei Romani, quando la penisola salentina era abitata dai Messapi, una delle popolazioni più antiche della Puglia.
I Messapi, insediatisi nella zona tra l’VIII e il V secolo a.C., fondarono un importante centro fortificato che alcuni studiosi identificano con l’antica Sydion, nome con cui Lecce era conosciuta in epoca preromana. Questa civiltà, legata ai traffici marittimi con la Grecia e le colonie della Magna Grecia, lasciò tracce significative nella cultura materiale, come ceramiche, necropoli e strutture difensive. I Messapi erano abili agricoltori e guerrieri, e la loro lingua, di origine illirica, rappresenta una delle testimonianze più antiche della Puglia preclassica.
Con l’arrivo dei Romani, Lecce entrò in una nuova fase della sua storia. Intorno al III secolo a.C., la città – ormai nota come Lupiae – divenne un centro strategico dell’Impero Romano grazie alla sua posizione tra Brindisi e Otranto, lungo le rotte commerciali che collegavano Roma all’Oriente. Durante questo periodo, Lecce fu dotata di imponenti edifici pubblici, strade lastricate e un anfiteatro, oggi ancora visibile nel cuore del centro storico, in Piazza Sant’Oronzo. L’anfiteatro romano, risalente al II secolo d.C., poteva ospitare fino a 25.000 spettatori e rappresenta una delle testimonianze più imponenti della Lecce antica.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la città attraversò secoli di invasioni e dominazioni, passando dai Bizantini ai Normanni, dagli Svevi agli Aragonesi. Ognuno di questi popoli lasciò un’impronta profonda sul tessuto urbano e culturale della città. Tuttavia, fu nel Seicento che Lecce conobbe il suo periodo d’oro, quando il Barocco leccese trasformò completamente il volto della città. Le facciate delle chiese, scolpite nella tenera pietra locale – la celebre pietra leccese – divennero una sinfonia di forme, volute e motivi floreali, che ancora oggi incantano visitatori da tutto il mondo.
Passeggiando tra le stradine del centro storico, il visitatore può leggere nella pietra la lunga vicenda della città: dai resti messapici e romani nascosti sotto le moderne piazze, ai fasti barocchi delle chiese di Santa Croce e del Duomo, fino alle architetture ottocentesche e contemporanee. Lecce è un museo a cielo aperto, dove ogni epoca dialoga con la successiva, testimoniando una continuità culturale che ha saputo resistere ai secoli.
Oggi, riscoprire le origini di Lecce significa compiere un viaggio nella memoria collettiva del Salento, tra antiche civiltà, pietre scolpite e leggende. Una città che, pur guardando al futuro, non smette mai di raccontare la sua storia millenaria.
