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Il mito di Aradeo e la nascita del nome “Lecce”

Ogni città custodisce un mito fondativo, un racconto che intreccia leggenda e storia, realtà e immaginazione. Lecce, la “Firenze del Sud”, non fa eccezione. Tra le pieghe della sua antica identità si nasconde una leggenda affascinante, quella di Aradeo e della nascita del nome “Lecce”, una storia che mescola eroi greci, città perdute e simboli di rinascita.
È un racconto che ci riporta indietro nel tempo, quando il Salento era un crocevia di popoli — Messapi, Greci e Romani — e ogni luogo aveva un’anima mitica.

Le origini leggendarie: Aradeo, il fondatore dimenticato

Secondo la tradizione più antica, Lecce sarebbe stata fondata da un mitico eroe greco di nome Aradeo, figlio di Diomede, il valoroso re di Argo che partecipò alla guerra di Troia. Dopo la caduta della città, molti eroi achei si dispersero nel Mediterraneo, fondando nuove colonie e portando con sé la cultura ellenica.

Aradeo, approdato sulle coste del Salento, si innamorò di questa terra fertile e luminosa e decise di fondare una città che portasse il suo nome. Così nacque Sybar, o secondo altre versioni, Sybaros, città messapica situata a pochi chilometri da dove oggi sorge Lecce.

Tuttavia, secondo la leggenda, un devastante terremoto o una guerra con le popolazioni vicine costrinse gli abitanti a fuggire e a ricostruire altrove. Il nuovo insediamento prese il nome di Lupiae, termine che, con il passare dei secoli, si sarebbe trasformato nell’attuale Lecce.

Da Lupiae a Lecce: il nome che attraversa i secoli

Il nome “Lecce” deriva dunque dall’antico Lupiae, città romana fiorente, menzionata da Plinio il Vecchio e Tolomeo nelle loro opere geografiche. Gli studiosi ritengono che il termine abbia origine dalla parola latina lupus, “lupo”, simbolo legato alla lupa capitolina e, più in generale, alla fondazione mitica di Roma.

Secondo un’altra versione, il nome “Lecce” sarebbe la forma evoluta del termine Lictium, parola di origine messapica o latina che indicava un “luogo sacro” o “bosco consacrato”. Questa interpretazione rafforzerebbe il legame tra Lecce e il culto religioso che pervade la sua storia, dalle divinità pagane ai santi cristiani.

Nel corso dei secoli, Lupiae divenne Lictia, poi Leccia, fino a stabilizzarsi in Lecce, il nome che oggi conosciamo. Un’evoluzione linguistica che rispecchia i tanti strati culturali e storici che si sono sovrapposti su questa terra.

Tra mito e archeologia: tracce di una città perduta

Il mito di Aradeo, sebbene affondi le radici nella leggenda, trova eco in alcune scoperte archeologiche del territorio salentino. Gli scavi condotti a Rudiae, Cavallino e Aradeo (oggi comune della provincia di Lecce) hanno restituito reperti messapici e greci risalenti a oltre 2.500 anni fa, confermando che la zona era abitata ben prima dell’arrivo dei Romani.

Non è un caso che il toponimo Aradeo sopravviva ancora oggi: potrebbe essere un residuo linguistico del nome del mitico fondatore, o una memoria collettiva tramandata attraverso i secoli. In questo senso, la leggenda di Aradeo non sarebbe soltanto un racconto poetico, ma un ricordo mitico di migrazioni e rifondazioni reali.

Lecce e la lupa: simbolo di rinascita e identità

La lupa, divenuta emblema della città, richiama tanto la leggenda romana di Romolo e Remo quanto le origini di Lupiae. In Piazza Sant’Oronzo, un mosaico raffigura la lupa che allatta i due gemelli, simbolo di rinascita, fertilità e protezione divina.

Questo legame iconografico dimostra come Lecce abbia saputo reinterpretare i propri miti, fondendo elementi greci, messapici e latini in un’identità unica. Come Roma, anche Lecce si considera “rifondata” più volte, capace di rinascere dalle proprie rovine grazie alla forza dei suoi abitanti e alla luce che sempre l’ha caratterizzata.

Mito e identità: la forza delle origini

Che il nome “Lecce” nasca da Aradeo o da Lupiae, una cosa è certa: la città ha sempre custodito un’anima antica e mitologica. Ogni pietra del suo centro storico, ogni scultura barocca, ogni strada che si snoda verso la campagna salentina porta l’impronta di secoli di civiltà e di narrazioni.

Il mito di Aradeo non è solo una leggenda lontana, ma un simbolo della continuità storica di Lecce — una città che, pur cambiando volto nel tempo, non ha mai smarrito il suo spirito originario.

Oggi, chi visita Lecce e si lascia avvolgere dalla sua luce dorata e dal profumo di pietra e mare, può ancora sentire l’eco di quell’antico mito: la voce di Aradeo, l’eroe greco che scelse questa terra di sole per fondare una città destinata a diventare un gioiello d’arte, di fede e di bellezza senza tempo.

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