Nel cuore pulsante di Lecce, in Piazza Sant’Oronzo, s’innalza maestosa la colonna di Sant’Oronzo, uno dei simboli più riconoscibili e amati della città. La sua figura, con lo sguardo rivolto verso la città che protegge, domina il paesaggio urbano e racconta una storia che intreccia fede, gratitudine e identità. Da secoli, infatti, i leccesi rivolgono al santo patrono le loro preghiere, certi della sua protezione contro guerre, carestie e malattie.
Questa colonna non è soltanto un monumento artistico, ma un pilastro spirituale, un segno tangibile del legame profondo che unisce Lecce al suo patrono, simbolo della devozione che attraversa i secoli.
Le origini della colonna: da Brindisi a Lecce
La storia della colonna di Sant’Oronzo comincia nel XVII secolo, quando Lecce decise di dedicare un monumento al suo santo protettore in segno di riconoscenza per aver salvato la città dalla terribile peste del 1656.
La colonna stessa ha una storia singolare: proviene infatti dall’antica via Appia, precisamente da Brindisi, dove segnava il termine della storica strada romana. Brindisi, in segno di amicizia e di fede condivisa, ne donò una a Lecce (l’altra rimase nella città adriatica), affinché potesse diventare il basamento della statua del santo.
Nel 1666, la colonna venne eretta in Piazza dei Mercanti, oggi Piazza Sant’Oronzo, e da allora è divenuta il punto centrale della vita cittadina. Alta circa 29 metri, è costruita in marmo e sormontata dalla statua in bronzo del santo benedicente, opera dello scultore Giuseppe Zimbalo, il grande maestro del barocco leccese.
La statua del Santo: un gesto di protezione eterna
La figura di Sant’Oronzo è rappresentata nell’atto di benedire la città con la mano destra, mentre nella sinistra regge il pastorale vescovile. Il suo volto, sereno e solenne, guarda verso sud, quasi a vigilare sul territorio salentino.
La tradizione popolare racconta che, durante i momenti difficili della storia leccese — dalle epidemie alle guerre —, i cittadini si siano radunati in piazza per pregare sotto lo sguardo del santo. Ancora oggi, molti leccesi si segnano o rivolgono un saluto quando attraversano la piazza, riconoscendo in quella statua un segno di protezione e appartenenza.
Ogni anno, il 24, 25 e 26 agosto, la città celebra con grande devozione la Festa di Sant’Oronzo: una delle ricorrenze più sentite dell’intero Salento. In quei giorni, la colonna diventa il centro delle processioni, delle preghiere e dei festeggiamenti che uniscono sacro e profano in un abbraccio collettivo.
Un capolavoro barocco tra storia e fede
Oltre al suo valore religioso, la colonna di Sant’Oronzo è anche un capolavoro architettonico che riflette la grandezza del barocco leccese. Il basamento, decorato da stemmi e iscrizioni, è un omaggio alla città e alla sua storia, mentre la struttura slanciata richiama la monumentalità delle opere romane.
Attorno alla colonna si è sviluppato nel tempo un vero e proprio salotto cittadino: Piazza Sant’Oronzo, dove convivono stili e epoche diverse — dal Sedile seicentesco al mosaico della lupa, emblema della città, fino ai resti dell’anfiteatro romano che riaffiorano accanto alla pavimentazione moderna.
È un luogo che rappresenta la fusione tra la Lecce antica e quella contemporanea, un punto d’incontro dove la devozione si intreccia con la vita quotidiana.
Sant’Oronzo, protettore del Salento
La devozione verso Sant’Oronzo non si limita a Lecce. Anche molte città della provincia e del resto del Salento — come Turi, Botrugno, Surbo e Campi Salentina — lo venerano come patrono. Secondo la tradizione, Oronzo fu uno dei primi evangelizzatori della regione e venne martirizzato nel I secolo d.C.
Il suo culto si diffuse rapidamente, divenendo un simbolo di fede e unità per tutto il territorio. La colonna che lo raffigura, dunque, non rappresenta solo un monumento cittadino, ma un faro spirituale per l’intero Salento, un punto di riferimento per credenti e visitatori.
Un simbolo che parla al cuore dei leccesi
Oggi, la colonna di Sant’Oronzo è più che mai un emblema identitario. Ogni leccese, tornando da un viaggio o passeggiando nel centro, alza lo sguardo verso la statua del santo come verso un vecchio amico. È il segno di una devozione che resiste al tempo e che continua a unire la comunità sotto lo stesso cielo.
Quando il sole al tramonto illumina la figura bronzea e la pietra leccese si tinge d’oro, sembra che Sant’Oronzo sorrida ancora alla sua città, come un padre che veglia sui suoi figli.
E così, tra fede, arte e memoria, la colonna di Sant’Oronzo rimane il cuore spirituale di Lecce: un simbolo eterno di protezione, gratitudine e amore per la propria terra.
